Questo è il numero #43 di Privacy Chronicles, la newsletter che ti spiega l’Era dell’Informazione e come sopravvivere: sorveglianza di massa, algoritmi, privacy e sicurezza dei dati, crypto-anarchia e molto altro.
Nelle Cronache della settimana:
Tor introduce la Proof of Work contro il DoS
Collari e guinzagli digitali per migranti illegali
La ri-educazione forzata di Jordan Peterson
Tor introduce la Proof of Work contro il DoS
Con la release 0.4.8 Tor introdurrà un meccanismo di Proof of Work (PoW) per dare priorità a traffico verificato e mitigare così l’impatto degli attacchi Denial of Service che interessano la rete Tor da ormai molto tempo.
Il meccanismo di protezione è semplice ma efficace: prima di accedere a un servizio onion il client deve dimostarre di aver risolto un piccolo puzzle matematico. All’aumentare delle richieste aumenterà anche il lavoro richiesto. Per un utente normale questo non dovrebbe richiedere più di qualche millisecondo, ma per chi invece indirizza numerose richieste verso lo stesso servizio (come le reti di bot che compiono attacchi DoS) il costo aumenta esponenzialmente, rendendo difficoltoso e costoso l’attacco (in termini di tempo, e quindi denaro).
Il problema del DoS però non è altro che una sfaccettatura dell’annoso problema, ben più ampio, della distinzione tra umani e bot su Internet.
Essendo Tor un servizio nato per offuscare l’identità fisica e la posizione geografica degli utenti, la via per distinguere umani e bot non poteva certo essere quella del KYC — come proposto ad esempio da Sam Atman con il progetto “Worldcoin”.
Nei prossimi mesi e anni dovremo aspettarci sempre più pressione da parte di aziende, governi e organizzazioni per risolvere questo problema. Forse la community crypto (mi riferisco in particolare a Bitcoin e Monero) dovrebbe iniziare a pensare seriamente a modi per sfruttare questi network per dimostrare la propria umanità online senza cedere privacy.
Collari e guinzagli digitali per migranti illegali
Il governo inglese sta pensando a nuovi modi per gestire i migranti illegali che arrivano nel paese. La nuova legge in materia, l’Illegal Migration Act, prevede infatti il potere di trattenere e controllare ogni migrante irregolare e richiedente asilo.
L’idea è quella di attaccare al migrante di turno una targhetta GPS (immagino con una sorta di braccialetto elettronico non facilmente rimovibile) che permetta di tracciarli in tempo reale sul territorio.
Collari e guinzagli digitali per i nuovi schiavi del welfare. Qualcuno dovrà pur servire e lavorare per la gerontocrazia europea negli anni che verranno. Quale modo migliore per aprire una finestra di Overton sulla nuova schiavitù se non abituare le persone ad accettare collari e guinzagli digitali per il fatto di avere la pelle scura e venire da un altro continente? Vi ricorda niente?
La ri-educazione forzata di Jordan Peterson
Tre giudici della Ontario Divisional Court hanno deciso che Jordan Peterson, celebre psicologo canadese, sarà costretto a seguire un corso di rieducazione sulla “comunicazione professionale sui social” per non perdere la sua licenza.
La questione nasce da una causa portata vanti dal College of Psychologists of Ontario a seguito di alcune affermazioni di Peterson sul Joe Rogan Podcast e su X riguardo il movimento LGBTQ+, il cambiamento climatico e diverse dichiarazioni contro alcuni politici canadesi e Trudeau, che ha recentemente chiamato “lying climate-apocalypse mongers”.
Peterson ha commentato così su X la decisione dei giudici:
"So the Ontario Court of Appeal ruled that @CPOntario can pursue their prosecution. If you think that you have a right to free speech in Canada, you're delusional. I will make every aspect of this public. And we will see what happens when utter transparency is the rule. Bring it…"
I buoni ancora una volta si distinguono per ciò che sono: tirannici, violenti, e completamente intenti nel silenziare qualsiasi opinione divergente. Esprimere il tuo pensiero non è vietato, ma potrebbe essere poco carino. Meglio se stai zitto. E se proprio non ci riesci, ti aiutano loro. Magari con un bel campo di rieducazione forzata.
Sul silenzio forzato ne ho scritto proprio settimana scorsa…
Weekly memes
Weekly quote
The truth is something that burns. It burns off dead wood. And people don't like having the dead wood burnt off, often because they're 95 percent dead wood.
Jordan Peterson
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