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Aggiungo una postilla. Anzi due. Anche io nella maggior parte dei casi uso FIAT. Principalmente perché usare bitcoin non è possibile o richiederebbe troppo sforzo (qualcuno li chiama costi di transazione).

Tuttavia, molti - troppi - non tengono conto delle implicazioni personali dell'usare FIAT. La sorveglianza di massa è una realtà; non dovrei dirlo a chi legge già PC ma è bene sottolinearlo. La storia delle nostre transazioni elettroniche in FIAT nel futuro potrebbe tornare per perseguitarci: donazioni a movimenti politici, iscrizioni a servizi tipo OnlyFans, attività oggi legali che in futuro potrebbero essere ritenute illegali (o ancor peggio, immorali), eccetera. Questo è un ENORME peso che si porta dietro ogni transazione elettronica in FIAT. Il denaro cattivo non è solo denaro, è uno strumento di controllo.

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Feb 28Piace a Matte Galt

Personalmente mi trovo d'accordo con l'assunto iniziale e con tutti e 4 i motivi esposti, soprattutto con quello politico.

Credo, però, che la propensione a spendere i propri sats dipenda dal combinato disposto tra il percorso di vita che ognuno di noi ha intrapreso e dal motivo per il quale si è deciso di detenere bitcoin, oltre che dalla locazione geografica in cui si vive.

I "maxi", in genere, non hanno nessuna remora a far circolare i propri sats in cambio di beni e servizi di qualsiasi genere anche per importi rilevanti, e non compilano il quadro RW!!.

Very good, but troppo pochi.

I "plebs" sono propensi a spendere i sats, anche se prevalentemente per beni e servizi legati comunque al mondo bitcoin e per piccoli importi. Alcuni gestiscono anche un nodo Lightning.

Good, but troppo pochi.

Gli "investors" non spendono, hanno investito per speculare sul pezzo ed attendono di potersi accattare la Lambo. Costoro, con ogni probabilità, compilano il quadro RW.

Bad, and sono troppi.

I "merchants" in generale (esclusi alcuni illuminati) non hanno contezza del nuovo metodo di pagamento emergente e se ce l'hanno lo approcciano con cautela o peggio con diffidenza. Risulta chiaro che la chiave di volta dell'adozione è in mano a costoro. E non abbiamo fatto abbastanza per "orangepillarli".

Very bad, and troppo pochi.

Quindi le "occasioni" di spendere sats non sono così frequenti come vorremmo ed è per questo che il numero di persone che lo fa non è rilevante. Dare vita ad un community dove l'interscambio di sats è la norma richiede molto, moltissimo tempo.

In conclusione, mi sento di ribadire il messaggio di Matte: Spendete 'sti cazzo di bitcoin.

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A me sembra un'assurdità che "sound money" non si debba spendere. Non ho ben compreso neanche il discorso di "se ho FIAT, le spendo in via prioritaria". O meglio, lo capisco, ma perché non hai convertito tutto quello che hai già in Bitcoin?

Ma soprattutto, perché non dovrebbe circolare? Perché si vorrebbe fare cartello per far sparire i satoshi dalla circolazione?

La legge di Gresham è la descrizione di un fenomeno che accade praticamente sempre, mica un piano per il risparmio. È come dire che ti stai lanciando dalla finestra per dimostrare la legge di gravitazione universale.

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Matte, anche questa volta mi trovi in linea con il tuo pensiero, contemplando tutti i punti.

L'accumulo di capitale è cosa buona, giusta e fondamentale. Capitalismo e scuola austriaca insegnano che è il risparmio reale il driver della crescita economica. In questo senso "hodlare fino alla morte" è una pratica coerente rimuovendo, tra l'altro, valuta fiat dal mercato.

E' anche vero, però, che stiamo parlando di uno strumento incredibilmente giovane e di cui quasi nessuno conosce i diversi casi d'uso. Come è vero che il risparmio reale risulta così importante perché, poi, è destinato agli investimenti e consumi che vanno concretamente a fornire lo stimolo economico (reale, in questo caso), in un secondo momento. Dovremmo quindi fare un'eccezione rispetto a questo processo teoria-pratica perché se ci si aspetta determinati livelli di adozione e di crescita, anche solo del protocollo stesso, lo sforzo richiesto diventa maggiore ma risulta propedeutico a creare l'economia di Bitcoin. Forse, ci si arriverà comunque a determinati livelli di soddisfazione ma, se accadrà, come diceva qualcuno, si tratterebbe di un processo più lento. Lo sfrozo maggiore è quello di anticipare la creazione di questa nuova economia.

Poi, come fai capire tu, si tratta di uno sforzo, forse in alcuni casi un piccolo sacrificio, che però non mostra altro se non benefici reali.

Chiaramente il gioco del "preferisco liberarmi della carta straccia" è comprensibile, ma è il gioco fiat. Su questo ci deve essere consapevolezza.

Faccio un'ulteriore riflessione e proiezione forse non da tutti apprezzata ma, secondo me, pragmatica: i dati ci dicono che molti individui stanno accumulando diversi sats (risparmio) nella fascia di controvalore in USD 15k-25k. Coerentemente con quanto detto all'inizio, non mi stupirei se quando un giorno il controvalore di Bitcoin dovesse stabilizzarsi anche solo intorno ai 35k USD, le persone saranno sufficientemente incentivate a consumare ed investire di più, come da manuale.

Ps: bella l'idea di stimolare confronti qui su Substack.

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Feb 28Piace a Matte Galt

Faccio mio il suggerimento dell'autore e posto questo contenuto di Aleksandar Svetski nella speranza che possa fornire ulteriori spunti di riflessione.

https://btcita.substack.com/p/la-teoria-delle-tre-generazioni-come

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Feb 28Piace a Matte Galt

D’accordissimo. Per potenziare e allargare il network, il network va usato. Chiedere alla cassa “accetta bitcoin” può stimolare la curiosità del negoziante. Pagare in bitcoin online vuole dire anche evitare una possibile clonazione della carta.

Spend & replace! Spendo 100.000 sats è un secondo dopo ricompro i 100.000 sats.

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