Solve et Coagula
Dissolvere gli schemi post-illuministi per riscoprire una nuova identità nell'Era Digitale.
Mentre ci apprestiamo ad addentrarci nel vivo dell'Era Digitale, sarà evidente che identificarsi e affiliarsi a correnti o filosofie politiche diventerà sempre più irrilevante.
Gli individui più sensibili allo spirito del XXI secolo capiranno che gli schemi che ci accompagnano da ormai molti secoli non sono altro che zavorre intellettuali che hanno esaurito tutto il loro potenziale rinnovatore.
Nell’anno delle elezioni in gran parte dei paesi occidentali, è ancora più importante affermare che nessun processo umano o “politico” potrà mai cambiare il mondo.
Il dominio materiale sul mondo da parte delle forze che di volta in volta identifichiamo con i “governi” o altre strutture sovranazionali è ormai consolidato; nulla potrà smuoverlo in modo artificiale: nessuna elezione, nessuna rivoluzione, nessuna guerra.
Il rinnovamento, e quindi la disgregazione degli schemi che conosciamo, avverrà in modo naturale, quando sarà giunto il momento. Fu così quando sorsero i nuovi schemi medioevali, che occuparono naturalmente il vuoto lasciato dall’Impero Romano e sarà ancora così quando cesserà di esistere l’attuale ordine degli stati nazione.
Ne consegue che nessuna filosofia politica potrà mai “salvare” il genere umano o gli individui che lo compongono.
Queste reliquie post-illuministe sono infatti tutte frutto del sistema stesso che si ripromettono di modificare o rivoluzionare. Ma ciò che nasce all’interno del sistema non può esserne certo causa di dissoluzione.
I veri fattori di cambiamento sono invece sempre esterni, come cataclismi naturali e innovazioni tecnologiche. Come scrive
su X:La parte tecnologica della nostra prossima rivoluzione è praticamente già accaduta. Ma i cambiamenti sociali operati dalla tecnologia devono ancora rimodellare le nostre società a livello formale. Viviamo ancora negli stati nazione, ma ci consegneremo alla rete.
I cambiamenti sociali a cui assisteremo (noi o le future generazioni) non saranno quindi operati attraverso l’adozione di questa o quella filosofia politica (mi spiace, vale anche per il libertarismo), ma saranno una conseguenza della tecnologia.
L’esito non è scontato, e probabilmente ne avremo ancora per molte decadi. Già oggi assistiamo, seppur nell’inconsapevolezza della maggior parte delle persone, a uno scontro sull’uso della tecnologia e quindi sulla creazione di determinati effetti sociali: sorveglianza di massa vs privacy; centralizzazione vs decentralizzazione; processi decisionali automatizzati (IA) vs autodeterminazione umana.
Nel frattempo proseguono imperterriti i tentativi di vendere schemi politici “innovativi” alle persone, che saranno quindi di volta in volta incentivate a rimanere all’interno del sistema con nuove scintillanti promesse.
Anche schemi politici come quello portato avanti da soggetti come Javier Milei non sono altro che l’ennesimo tentativo di marketing per vendere a un pubblico diversamente profilato e selezionato (libertari) lo stesso prodotto post-illuminista che viene venduto a chiunque altro, ma con meno ingredienti e un packaging più accattivante.
Se è vero, come credo sia, che nessun cambiamento arriva mai da fattori endogeni, e che la tecnologia è da sempre la fonte primaria di stravolgimento sociale, allora è chiaro che aderire a una qualsiasi ideologia politica nel migliore dei casi è una pericolosa distrazione.
Il rischio infatti è di ritrovarsi in balia delle onde insieme alla massa di persone inconsapevoli; spinte continuamente da una parte e dall’altra come tante piccole barchette mentre il mondo intorno a loro viene plasmato dall’uso che i grandi poteri faranno della tecnologia.
La mia idea, forse ottimistica, è che nelle prossime decadi sempre più persone sentiranno la necessità di lasciare da parte filosofie e ideologie politiche a favore di un approccio più consapevole e introspettivo al mondo, con al centro la tecnologia digitale — o la sua assenza.
Alcuni magari preferiranno riscoprire una dimensione “neo-luddista”, rifugiandosi nel loro orto (letteralmente); altri faranno invece l’esatto contrario, e salperanno le correnti cibernetiche verso un transumanesimo algoritmico che per essere libero deve anche essere a-politico (il globalismo è una forma di transumanesimo politico). Nel mezzo, tutte le possibili sfumature.
Quale che sia la strada individuale, ritengo fondamentale intraprendere un percorso introspettivo che porti a una definitiva separazione dagli schemi a cui siamo legati da secoli e che ancora oggi ci dividono in centinaia di tifoserie tribalistiche che attraverso la leva dello stato nazione creano conflitto sociale e abusi istituzionalizzati.
Solve et Coagula
Per esprimere meglio ciò che intendo per “percorso introspettivo”, cercherò di ricorrere a un’interpretazione particolare del romanzo Atlas Shrugged di Ayn Rand, che racconta delle vicende di John Galt e di alcuni grandi capitalisti di un’America alternativa.
Il percorso di John Galt e dei protagonisti di Atlas Shrugged può essere visto come una parabola del principio alchemico di "solve et coagula", che spiegherò brevemente.
Il processo alchemico descritto dal principio “solve et coagula” si compone di due fasi. La prima implica la decomposizione di una sostanza nelle sue componenti più elementari. In pratica, significa separare gli elementi o le qualità di una materia per rimuovere le impurità. La seconda fase riguarda invece la ricombinazione degli elementi separati per formare una nuova sostanza, più pura.
Il principio può essere applicato anche a livello psicologico o “spirituale”, simboleggiando la dissoluzione dell’ego e dei vecchi schemi di pensiero (solve) e la seguente fase di ricomposizione e di costruzione di una nuova identità più consapevole e armoniosa.
In Atlas Shrugged troviamo gli stessi elementi.
I protagonisti, consapevoli di vivere in un mondo ormai decadente, tentano in tutti i modi di sopravvivere e mantenere saldi i loro ideali, coi mezzi che posseggono. Dagny Taggard, la prodigiosa presidente di Taggart Transcontinental Railroad cerca a tutti i costi di lavorare e fare comunque del suo meglio nonostante le avversità e gli ostacoli di natura politica; Hank Rearden, gigante dell’acciaio e geniale inventore, si rifiuta di obbedire alla legge, diventando un criminale, pur di non cedere ai soprusi di Washington.
Grazie alla guida di John Galt, sia Dagny che Hank iniziano nel corso del romanzo un percorso iniziatico di dissoluzione interiore (solve), che li porterà a bruciare dolorsamente ogni legame con le loro vecchie credenze, con i loro schemi mentali e con le impurità ideologiche che fino a quel momento li avevano guidati nella vita, ma anche incatenati.
Completato il complesso percorso di introspezione, i protagonisti ritrovano vigore in una nuova identità, riassemblata con una forma più nobile e priva di impurità (coagula). È in quel momento che diventano meritevoli di accedere al “regno” nascosto di John Galt: la Galt’s Gulch — una cittadella nascosta tra le montagne del Colorado dove trovare rifugio dal mondo esterno, ormai caotico e sull’orlo del collasso totale. Qui, i protagonisti possono finalmente esprimere il loro vero potenziale.
John Galt rappresenta quindi una sorta di Alchimista che supervisiona il processo trasformativo dei protagonisti, aiutandoli a comprendere l’importanza di sacrificare tutto ciò in cui avevano creduto fino a quel momento, per rinascere in una nuova forma purificata.
Non so se ci sarà mai una Galt’s Gulch reale. Magari, sarà un luogo cibernetico, o non esisterà affatto, se non nella mente di alcuni.
È però possibile immaginare che sempre più persone affronteranno autonomamente un percorso di dissoluzione e ricombinazione analogo a quello di Dagny e Hank, che le porterà a scoprire un’identità più autentica e coerente con lo spirito dell’Era Digitale, al di fuori degli obsoleti schemi post-illuministi che ci inducono a prendere posizione nel grande gioco politico globale.
Da libertario condivido pienamente. Bisogna togliere, non aggiungere per arrivare alla felicità. La realtà vera è che nessuno sa un cazzo di nulla, questo è meraviglioso.